Vertigini da emicrania infantile: come riconoscerla
La vertigine parossistica benigna dell’infanzia (VPBI) si manifesta nei bambini anche piccoli in forma di crisi vertiginose improvvise, di durata variabile da qualche secondo a parecchi minuti.
Non se ne conoscono le cause scatenanti, e ne soffre il 3% dei bambini a partire dai 3-4 anni fino ai 10-15: la vertigine parossistica benigna dell’infanzia si manifesta con attacchi di vertigine rotatoria, che può durare secondi o minuti senza gravi conseguenze, lasciando, come dirette conseguenze, alcuni malesseri posteriori come nausea, vomito, sudorazione e pallore anche se, il più delle volte, il bambino riprende serenamente le sue attività. Si ipotizza che tra i possibili fattori vi siano la stanchezza, il sonno di cattiva qualità, l’alimentazione irregolare e particolari situazioni che creano stress fisico o psichico al bambino come viaggi, emozioni, gare o il meteo variabile.
Il bambino soffre di questo disturbo se si verificano episodi persistenti con vertigini intense, spesso associate al vomito, o in contemporanea alla cefalea pulsante, se non ci sono particolari sintomi premonitori e se le vertigini si risolvono spontaneamente nell’arco di poco tempo. Un valore aggiunto è l’elettroencefalogramma, che potrà condurre lo specialista a una diagnosi più completa, soprattutto per escludere la possibilità che tali sintomi siano da ricondurre a episodi di epilessia.
Non c’è una terapia specifica perché il disturbo tende a risolversi con la crescita. Tuttavia, giova senza dubbio eliminare tutti quei fattori che potrebbero esserne responsabili, migliorando la qualità di vita del bambino, e quindi facendo attenzione al sonno, all’igiene e allo stress.

Dott. Marcello Buccoliero
Otorinolaringoiatra
