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SCREENING GRATUITI D.S.A. SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

Il Poliambulatorio Pediatrico Buongiorno Dottore organizza screening gratuiti D.S.A. rivolti ai bambini con sospetto di difficoltà dell’apprendimento.

UN PROGETTO REALIZZATO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DELLA DOTTORESSA SELENIA DE PASQUALE E LA DOTTORESSA ANTONELLA SETTEMBRINO.

Lo screening è rivolto agli studenti della scuola primaria di 1° grado delle classi seconde, terze e quarte, ovvero ai bambini dai sette ai nove anni di età.

Come si svolge lo screening?

Verrà somministrato ai bambini un questionario di Screening delle Abilità Scolastiche (scrittura – lettura) e dei test psicodiagnostici individuali.

In contemporanea sarà effettuato uno screening ortottico, fondamentale in presenza dei disturbi riconducibili all’apprendimento.

I risultati emersi dallo screening, saranno consegnati ai genitori al fine di informarli delle eventuali difficoltà dei propri figli e sui possibili percorsi da intraprendere per effettuare la valutazione completa ai fini diagnostici.

La Dislessia (disturbo della lettura), la Disortografia e la Disgrafia (disturbi relativi alla scrittura, negli aspetti linguistici e negli aspetti di tipo motorio – esecutivo); la Discalculia (difficoltà ad eseguire calcoli ed a manipolare numeri), ossia i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, rappresentano un fattore di rischio primario che può incidere complessivamente sul benessere della persona comportando, quindi, non solo uno svantaggio scolastico, ma anche ripercussioni sullo sviluppo emotivo e sociale del bambino, la perdita dell’autostima e della motivazione a studiare.

Quando effettuare questo screening?

Lo screening DSA va effettuato quando il vostro bambino presenta questi segni o sintomi:

  • legge e scrive solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie;
  • si stanca rapidamente durante la lettura e la scrittura;
  • commette molti errori mentre legge, scrive o calcola;
  • rimane indietro rispetto ai compagni;
  • non impara facilmente in alcuni ambiti quasi nulla;
  • mostra diverse difficoltà durante la scrittura, l’operazione di calcolo, durante la lettura e spesso anche in altre attività mentali;
  • manifesta disagio emotivo scaturito dall’ansia ogni volta che viene chiamato a leggere;
  • si mostra demoralizzato e triste ogni volta che interrogato o chiamato a svolgere qualsiasi di queste attività non si sente capace ;
  • irregolarità negli studi e durante le ore a questi dedicate;
  • mancanza di motivazione allo studio;
  • abbassamento dell’autostima;
  • manifestazioni in ambito scolastico e domestico (durante le ore di studio) di comportamenti depressivi e frustranti che evidenziano la sua ANSIA, PIGRIZIA E RABBIA.

Chiunque fosse interessato, potrà comunicare la propria adesione compilano il seguente form di contatto

    oppure potrà chiamare il seguente numero dalle ore 16:00 alle ore 20:00

    099 4594930099 4594930

    Progetto di screening sui Disturbi Specifici di Apprendimento

    La scuola italiana si trova oggi ad affrontare una realtà sempre più presente che scaturisce dall’aumento, nella popolazione scolastica, di bambini con Disturbo dell’Apprendimento specifico – DSA – molto spesso non diagnosticato.

    Secondo recenti indagini epidemiologiche i disturbi dell’apprendimento scolastico riguardano il 5 – 10% della popolazione in età scolare. In media in ogni classe ci sono uno o due bambini con queste difficoltà.

    Con i termini dislessia, disortografia e discalculia facciamo riferimento a difficoltà specifiche che riguardano rispettivamente la lettura, la scrittura ed il calcolo, in bambini che presentano livello intellettivo normale, assenza di disturbi neurologici, sensoriali e neuropsicologici primari e per i quali si può escludere la presenza di situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale che possono interferire con un’adeguata istruzione.

    Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica. Per questo motivo si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara.

    La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali. Uno dei motivi per cui spesso tale disturbo non viene riconosciuto è un atteggiamento ricorrente che considera la dislessia come un disturbo emotivo – relazionale che dipende o dall’ansia generata nel bambino dalla richiesta di prestazione scolastica o da disagi che il bambino vive in famiglia.

    Il bambino che in seconda elementare dovrebbe leggere correttamente e che non lo fa a causa di questo disturbo, si trova a vivere situazioni di disagio emotivo dovute all’ansia che aumenta ogni qualvolta viene invitato a leggere, alla demoralizzazione nel constatare la sua incapacità a svolgere questa azione che i compagni esercitano senza problemi.

    Tutto questo può portare ad insuccessi scolastici, mancanza di regolarità negli studi, dispersione scolastica, abbassamento dell’autostima e mancanza di motivazione allo studio. Per tal motivo si è pensato ad un progetto gratuito di screening per individuare precocemente ed eventualmente segnalare i DSA.

    Inoltre, la scuola, dopo la famiglia, è la principale sede di formazione e di socializzazione dell’individuo, quindi, uno dei perni su cui far leva è nella promozione e prevenzione del benessere psico-fisico ed emotivo dei bambini.

    Quale luogo in cui passano gran parte della loro vita, è lo spazio in cui i bambini sperimentano l’incontro con l’altro, imparano a convivere ed instaurare relazioni ed iniziano a costruire una nuova immagine di sé, attraverso i riscontri derivati dalla vita scolastica sul piano relazionale, comportamentale e degli apprendimenti.

    Gli apprendimenti scolastici fin dalle prime classi della scuola primaria richiedono l’integrazione di numerose funzioni cognitive e percettivo-motorie: funzioni visive, uditive, motricità, lateralizzazione, memoria, elaborazione delle informazioni, processi associativi, etc.

    Nella scuola primaria il bambino si avvia al processo di apprendimento della lettoscrittura, è quindi importante individuare prima i processi che caratterizzano queste acquisizioni e le problematiche ad esse inerenti, quali: – la Dislessia (disturbo della lettura), – la Disortografia e la Disgrafia (disturbi relativi alla scrittura, negli aspetti linguistici e negli aspetti di tipo motorio-esecutivo); – la Discalculia (difficoltà ad eseguire calcoli ed a manipolare numeri), ossia i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, convenzionalmente identificati con la sigla DSA.

    Tali disturbi rappresentano un fattore di rischio primario che puo’ incidere complessivamente sul benessere della persona comportando, quindi, non solo uno svantaggio scolastico, ma anche ripercussioni sullo sviluppo emotivo e sociale del bambino, la perdita dell’autostima e della motivazione a studiare.

    PROBLEMI SOCIO-EMOTIVI COLLEGATI AD ALUNNI CON D.S.A.

    FRUSTAZIONE:

    È determinata dall’incapacità di tali alunni (che tuttavia hanno un’intelligenza nella norma) a soddisfare le aspettative. I loro genitori e gli insegnanti vedono un bambino intelligente ed entusiasta che non riesce ad imparare a leggere, a scrivere e pensano che si tratti solo di pigrizia o mancanza di impegno.

    ANSIA:

    Spesso la costante frustrazione e confusione a scuola rende questi bambini ansiosi.. L’ansia fa sì che i bambini evitino tutto ciò che li spaventa e spesso insegnanti e genitori interpretano questo comportamento come pigrizia.

    RABBIA:

    La frustrazione può provocare rabbia. Il bersaglio della rabbia può essere costituito dalla scuola, dagli insegnanti, ma anche dai genitori. Mentre per un genitore può essere difficile gestire queste situazioni, spesso, il tutoraggio da parte di coetanei o di ragazzi poco più grandi può rivelarsi uno strumento efficace di intervento e di aiuto.

    IMMAGINE DI Sè:

    Spesso la costante frustrazione e confusione a scuola rende questi bambini ansiosi.. L’ansia fa sì che i bambini evitino tutto ciò che li spaventa e spesso insegnanti e genitori interpretano questo comportamento come pigrizia.

    Durante i primi anni di scuola ogni bambino deve risolvere i conflitti tra un’immagine di sé positiva e i sentimenti di inferiorità, provocati dalle difficoltà nell’apprendimento. I bambini, andando incontro ad insuccessi e frustrazioni, si fanno l’idea di essere inferiori agli altri bambini e che i loro sforzi facciano poca differenza; spesso si sentono inadeguati ed incompetenti.

    DEPRESSIONE:

    La frustrazione può provocare rabbia. Il bersaglio della rabbia può essere costituito dalla scuola, dagli insegnanti, ma anche dai genitori. Mentre per un genitore può essere difficile gestire queste situazioni, spesso, il tutoraggio da parte di coetanei o di ragazzi poco più grandi può rivelarsi uno strumento efficace di intervento e di aiuto. Sono ad alto rischio di provare intensi sentimenti di dolore e sofferenza. Forse a causa della loro bassa autostima, i dislessici temono di sfogare la loro rabbia verso l’esterno e quindi la rivolgono verso se stessi. Il bambino depresso può diventare più attivo e comportarsi male per mascherare i sentimenti di dolore.

    OBIETTIVI GENERALI

    • Promuovere il benessere psico-fisico dei bambini;
    • sostenere la prevenzione;
    • favorire la cooperazione con la famiglia;

    OBIETTIVI SPECIFICI

    • L’individuazione precoce degli alunni con difficoltà scolastiche;
    • coinvolgimento delle famiglie nel riconoscimento precoce delle difficoltà scolastiche e nel processo educativo in collaborazione con la scuola;
    • screening di valutazione con ausilio di test psicodiagnostici per stabilire se, in tali casi, ci sia un sospetto di un vero e proprio DSA o soltanto di un rallentamento nell’apprendimento della lettura, del calcolo, ecc., che potrà essere recuperato nel corso dello sviluppo senza intervento. Di fronte ad un sospetto D.S.A. dopo aver parlato con i genitori, si consiglierà l’invio ad una struttura specializzata per la diagnosi;
    • informare le famiglie dei bambini che presentano difficoltà sui possibili percorsi da
    intraprendere.

    DESTINATARI 

    • Studenti della scuola primaria di 1° grado delle classi seconde.

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