Con il termine pubertà precoce si definisce la comparsa dei primi segni di sviluppo puberali a un’età inferiore agli otto anni nella femmina e inferiore ai nove anni nel maschio.
Cosa si intende per pubertà
La pubertà è un delicatissimo periodo di cambiamento in cui si assiste al passaggio dall’infanzia all’adolescenza, momento in cui la futura donna ed il futuro uomo maturano dal punto di vista sessuale, acquisendo la capacità di riprodursi. L’inizio della pubertà è caratterizzato dall’incremento della produzione di GnRH ipotalamico, il principale regolatore stimolatorio della secrezione dell’ormone luteinizzante (LH) e dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) da parte delle cellule gonadotrope ipofisarie.
Nel maschio, l’LH stimola le cellule del Leydig a produrre testosterone, mentre l’FSH stimola le cellule del Sertoli a produrre spermatozoi.
Nella femmina, l’LH promuove l’ovulazione e la secrezione di progesterone, mentre l’FSH stimola la produzione di follicoli.
Come si manifesta la pubertà precoce
La pubertà precoce che conduce alla maturazione sessuale si manifesta con l’acquisizione della capacità riproduttiva, la comparsa dei caratteri sessuali secondari ed i radicali cambiamenti psicologici nel soggetto. Nell’organismo dei bambini, quando lo sviluppo avviene prima dell’età fisiologica (8-10 anni), vengono accelerati anzitempo i meccanismi di crescita, causando notevoli sconvolgimenti, fisici e psicologici, nel soggetto affetto.
Sostanzialmente, per la femmina, lo sviluppo puberale precoce consiste nell’accrescimento del seno e nell’anticipazione della prima mestruazione (menarca), mentre nel maschio corrisponde ad un notevole sviluppo del volume testicolare.
In entrambi i casi, l’esito finale è un deficit di statura in età adulta, che esprime il risultato del precoce saldamento delle cartilagini di accrescimento indotto dagli ormoni sessuali (in particolare dagli estrogeni).
Quali sono gli accertamenti da eseguire
In un bambino che presenti segni di sviluppo puberale precoce è opportuno effettuare una visita pediatrica in cui si valuterà:
- la presenza di casi simili in famiglia;
- la velocità nella progressione dei segni clinici dello sviluppo puberale;
- un eventuale recente aumento di peso;
- l’andamento della velocità di crescita, ossia di quanto il bambino cresce in altezza ogni anno, che nella pubertà precoce è accelerata.
E’ fondamentale che gli accertamenti vengano suggeriti e coordinati da uno specialista in endocrinologia pediatrica.
Esistono inoltre terapie da eseguire, attraverso la somministrazione di farmaci, che sono in grado di bloccare la produzione degli ormoni prodotti dalla ghiandola ipofisi, le gonadotropine. Queste terapie mirano a:
- migliorare la altezza da adulti, rendendola quanto più possibile in linea con la statura familiare;
- evitare al bambino il disagio psicologico in relazione all’ambiente circostante, derivante dai propri, inattesi, cambiamenti corporei;
- salvaguardare le funzioni riproduttive in età adulta.
In ogni caso, l’evoluzione della malattia è buona ed i risultati sull’altezza in età adulta sono tanto migliori quanto il trattamento viene iniziato più precocemente.