Tra le maggiori preoccupazioni da parte dei genitori c’è la crescita del proprio bambino. Per definire una buona crescita soprattutto in termini di altezza e peso, si ricorre alle curve di crescita che, definendo il range considerato normale a seconda dell’età, permettono di valutare se lo sviluppo fisico del bambino avviene in maniera adeguata.
Ma cosa sono le curve di crescita?
Le curve di crescita sono grafici, suddivisi per parametro, come peso, altezza e sesso, ottenuti grazie alla misurazione di parecchi bambini di varie fasce d’età rappresentativi di una determinata popolazione. Si ottengono analizzando le cosiddette tabelle dei percentili, utili per confrontare il peso con l’altezza del bimbo e di rilevarne l’andamento nel corso del tempo. Le più usate al momento sono quelle dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, elaborate nel 2006. Il numero percentile rappresenta il posto che il bambino occupa rispetto ad altri 100 bambini della stessa età e dello stesso peso (o altezza).
Lo sviluppo di un bambino, pur essendo comune durante i primi mesi di vita, non è detto sia regolare.
Il neonato cresce mediamente di almeno 150 grammi alla settimana, raddoppiando solitamente il peso della nascita a 5 mesi e triplicandolo al raggiungimento dell’anno di vita. La statura invece raddoppia verso i 4 anni e triplica a 12-13 anni i valori della nascita.
Il valore normale di statura e peso non è mai un numero preciso, ma deve essere identificato all’interno di un intervallo di valori intermedi, individuabili tra il 3° ed il 97° percentile. Ad esempio, se il bimbo si colloca al 70° percentile nella tabella del peso, significa che ci sono 30 bambini che pesano più di lui e 69 con un peso inferiore.
In linea di massima viene definita una crescita “normale” quella dei bambini che si collocano tra il 10° e il 90° percentile, ma non vuol dire che quelli che crescono su curve superiori o inferiori presentino anomalie.
L’utilità delle curve di crescita
L’utilità di queste curve è quella di evidenziare eventuali differenze che possono far ipotizzare da parte del pediatra a future patologie quali ad esempio obesità, eccessiva magrezza oppure bassa o alta statura. E’ bene ricordare però che la velocità e l’entità della crescita non dipendono solo da fattori alimentari ma anche da fattori genetici, ormonali e affettivi che sono indipendenti dal cibo che il piccolo assume. Se il bambino cresce armonicamente sulla sua curva, con un percorso che segua una di quelle rappresentate nei grafici o parallelamente a queste, non c’è da preoccuparsi.
Importante è sottoporre il bambino ad una visita pediatrica, attraverso cui lo specialista potrà esprimere una valutazione, considerando lo stato di salute generale del bambino, il suo regime alimentare e altri eventuali elementi di interesse.