L’ADHD si manifesta generalmente prima dei 7 anni d’età come un disordine dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da iperattività, impulsività, incapacità a concentrarsi.
LE CAUSE
Le cause che portano alla manifestazione della sindrome di ADHD non sono univoche, né ancora accertate completamente dai medici. Diverse ricerche identificano una certa familiarità nella presenza di ADHD, suggerendo una componente genetica nella sua trasmissione.
Altri studi mirano a valutare gli effetti di alcool e fumo durante la gravidanza e la possibile influenza di fattori ambientali.
SINTOMI E DIAGNOSI
L’ADHD può essere quindi definita come “una situazione/stato persistente di disattenzione e/o iperattività e impulsività più frequente e grave di quanto tipicamente si osservi in bambini di pari livello di sviluppo”. Questi sintomi determinano una condizione di disagio e incapacità nel bambino affetto superiore rispetto ai bambini della stessa età e livello di sviluppo.
MA COME SI MANIFESTA LA SINDROME DI ADHD?
I sintomi chiave di questa condizione sono la disattenzione, l’iperattività e l’impulsività, presenti per almeno 6 mesi e comparsi prima dei sette anni di età.I bambini con ADHD:
- hanno difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione
- hanno uno scarso livello di attenzione e si distraggono facilmente
- sono eccessivamente vivaci, corrono o si arrampicano, saltano sulle sedie
- parlano in continuazione, rispondendo in modo irruento prima di ascoltare tutta la domanda
- non riescono ad aspettare il proprio turno in coda o in un gruppo di lavoro
- possono manifestare serie difficoltà di apprendimento che rischiano di farli restare indietro rispetto ai compagni di classe, con danni emotivi
La diagnosi di ADHD può essere formulata secondo il DSM in presenza di:
- 6 o più dei 9 sintomi di disattenzione
oppure di
- 6 o più dei 9 sintomi di iperattività\impulsività.
IL TRATTAMENTO
Il trattamento dell’ADHD può richiedere un approccio sia terapeutico, seguendo una terapia psico-dinamica, che farmacologico.
L’approccio terapeutico ottimale risulta essere la collaborazione tra medici e famiglie per determinare se sia più favorevole un trattamento farmacologico prolungato con stimolanti oppure interventi terapeutici e comportamentali non farmacologici.
I protocolli terapeutici che vengono programmati e realizzati per il trattamento dell’ADHD mirano a ridurre la gravità dei sintomi e a favorire un buon inserimento del bambino nel suo ambiente di vita. L’obiettivo, infatti, consiste nello sviluppare un adeguato benessere che dipende anche dalle relazioni con i genitori e con gli insegnanti. Di conseguenza, un trattamento che includa tutte le persone coinvolte nella vita del bambino con ADHD appare essere la risposta più efficace per contrastare le difficoltà innescate dal disturbo stesso.