Crescere i figli è un compito davvero impegnativo. C’è chi si sente impreparato ad assumere il ruolo di genitore e chi invece incapace di gestire le situazioni che vengono a crearsi in famiglia.
Ma qual è il momento più difficile nella crescita dei figli?
Probabilmente si pensa che la risposta sia “i primi anni di vita” quando un genitore comincia a porre le basi per un corretto accudimento che dona al bambino gli strumenti fondamentali per affrontare il mondo, per facilitare la socializzazione e per instaurare legami affettivi solidi. In realtà, secondo un recente studio condotto presso l’Università dell’Arizona e pubblicato sulla rivista di Psicologia Developmental Psychology, il momento più delicato per i genitori sarebbe quello della preadolescenza.
Lo studio, condotto su oltre 2.200 mamme ( l’80% delle quali diplomate o laureate, quindi con un elevato grado di istruzione) con bambini di diverse età e frequentanti diverse scuole, ha evidenziato come le madri di figli unici delle scuole medie abbiano riportato più alti livelli di stress, più momenti di solitudine e di vuoto, nonché i livelli più bassi di soddisfazione di vita e di appagamento, rispetto a madri di neonati ed adolescenti.
Perché quest’età è così delicata?
Con la fase della preadolescenza, quell’età quindi compresa tra gli 11 e i 14 anni, i ragazzini devono affrontare un processo di reale cambiamento fisico e psicologico che destabilizza sia loro che i propri genitori. Infatti, durante questo periodo, il corpo subisce una trasformazione ed anche il modo di pensare cambia, lasciando spazio al desiderio di indipendenza pur essendo ancora dipendenti da mamma e papà. Diviene quindi facile per il ragazzino, cedere alle pressioni dei coetanei che potrebbero condurlo a comportamenti rischiosi, come la sperimentazione di droghe e alcol.
I maggiori conflitti nascono quando i genitori non si rendono conto i loro figli stanno iniziando a vedere se stessi come dei giovani adulti e quando i genitori continuano a trattarli come se avessero ancora 8 o 9 anni.
Il giusto atteggiamento da parte dei genitori potrebbe essere quindi quello di non demordere facendosi annientare dai silenzi o dalle risposte poco carine, ma di affiancarli nella crescita, facendo sentire la propria presenza ed il proprio supporto.
In alcuni casi, quando i dubbi su se stessi, l’insoddisfazione per il proprio corpo e le eccessive tensioni con i propri genitori possono costituire un peso eccessivo provocando stati di sofferenza che si protraggono per troppo tempo, chiedere aiuto a professionisti del settore medico potrebbe essere importante.
Per questo BuongiornoDottore Poliambulatorio Pediatrico offre la consulenza di Psicologi che affiancano e supportano il lavoro dei genitori durante il particolare periodo di transizione dei propri figli.